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    Chi ha paura della morte?

    Nell’iconografia antica, una delle molteplici rappresentazioni della morte è uno scheletro munito di falce. Il Tarocco di Marsiglia ritrae la minacciosa e inquietante figura nell’arcano XIII – l’arcano senza nome. Oggi anche la persona tarologicamente più analfabeta sa che le immagini del Tarot possono (devono!) essere lette a vari livelli. Persino i cani e i porci sanno che l’arcano XIII può simboleggiare un cambiamento profondo, radicale, magari doloroso o spaventoso. E non c’è bisogno di essere filosofi per capirne il motivo: di fatto la morte è la trasformazione più radicale – e a volte più spaventosa – alla quale, ineluttabilmente, tutti gli esseri viventi vanno incontro. Occorre però ricordare che ogni icona…

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    Shub.

    Alcuni giorni fa una collega studiosa di tarocchi mi ha chiesto come si dice “conversione” in tarocchese, specificando che la conversione a cui si riferiva è quella che nell’Antico Testamento è legata al termine ebraico “shub”. Colto alla sprovvista e non conoscendo l’ebraico, ho fatto una rapida analisi: cos’è una conversione?Null’altro che il radicale mutamento di un pensiero, un’opinione, un’abitudine… o, ovviamente, della fede e delle credenze religiose. Le ho risposto dunque che volendo esprimere il concetto generale di conversione con una sola icona, questa sarebbe – banalmente – l’arcano XIII. Ma poiché la domanda della collega era ben circoscritta, sono andato poi a studiare il significato della parola shub,…